Come funziona una pompa di Iniezione a pistoni radiali VP44

n passato, diversi veicoli Diesel erano dotati di sistemi di iniezione con pompa VP44, ma oggi questi motori sono diventati rari, vediamo le differenze strutturali tra queste pompe e le pompe di iniezione rotative.

Funzionamento delle pompe di iniezione a pistoni radiali

A differenza delle pompe di iniezione rotative, dove un singolo elemento pompante funge sia da generatore di pressione che da distributore, le pompe a pistoni radiali utilizzano un pistone per ogni cilindro. Questi pistoni sono disposti radialmente rispetto all’albero a camme che li comanda, il che consente una maggiore pressione di iniezione e un diverso sistema di controllo elettronico.

Le pompe a pistoni radiali sono progettate esclusivamente per sistemi di iniezione diretta del gasolio. Incorporano componenti elettronici che, mediante solenoidi controllati in PWM, gestiscono la pressione di iniezione.

Dispongono di linea di ingresso gasolio e linea di uscita (recupero), sono ovviamente connesse meccanicamente alla rotazione del motore ed hanno una cannetta metallica di uscita per ogni iniettore. Possono disporre di diversi tipi di elettronica di controllo integrato, anche con linea CAN-BUS. Internamente dispongono di attuatore mandata iniezione, attuatore fase iniezione, sensore temperatura gasolio.

Come funziona una pompa di Iniezione a pistoni radiali VP44

Rispetto alle precedenti pompe di iniezione rotative dispongono di maggiore pressione di iniezione, migliore precisione fase iniezione e maggior precisione nel dosaggio del combustibile.

Prime auto a montare pompe di iniezione a pistoni radiali
I primi veicoli a montare queste pompe sono stati ad esempio:

  • BMW Serie 3 (320d) del 2000 con 136 cv
  • Audi 2.5 TDI V6 con 150 cv
  • Audi 2.5 TDI V6 con 180 cv
  • Opel 2.0 DTI 16V con 101cv
  • Opel 2.0 DTI 16V con 82 cv
  • Ford 1.8 TDDI con 90 CV

Con il passare degli anni, le case automobilistiche sono poi passate a sistemi di iniezione più avanzati come il common-rail che ad oggi è rimasto praticamente l’unico impiegato grazie alla sua flessibilità e alla sua precisione di iniezione.