Un motore elettrico per softair è il cuore delle repliche di armi da fuoco utilizzate in questo sport, trasformando l’energia elettrica delle batterie in energia meccanica necessaria per sparare i proiettili. Questi motori sono generalmente di tipo a corrente continua (DC) e operano su principi elettromagnetici. Quando la corrente elettrica passa attraverso le bobine di rame del motore, crea un campo magnetico che interagisce con il campo magnetico generato dai magneti permanenti presenti all’interno del motore. Questa interazione genera una forza rotativa causando la rotazione dell’albero del motore.
Il motore è collegato a un sistema di ingranaggi, noto come gearbox, che traduce la rotazione dell’albero del motore in un movimento lineare che arma il pistone. Questo pistone è caricato da una molla, e quando viene rilasciato, viene spinto in avanti rapidamente, comprimendo l’aria all’interno di un cilindro. Questa aria compressa viene quindi utilizzata per espellere il pallino di plastica (BB) attraverso la canna della replica, simulando il funzionamento di un’arma da fuoco reale. L’efficienza del motore e del sistema di ingranaggi è fondamentale per la cadenza di fuoco e la velocità dei pallini, influenzando direttamente le prestazioni della replica.
Chi alimenta il motorino elettrico della replica da softair?
L’intero sistema è alimentato da una batteria, solitamente agli ioni di litio (Li-ion) o ai polimeri di litio (LiPo), che fornisce la corrente necessaria al motore. Le batterie LiPo sono particolarmente apprezzate per la loro capacità di erogare alte correnti e per la loro leggerezza. La gestione della potenza fornita dalla batteria al motore è cruciale per evitare surriscaldamenti e per prolungare la vita del motore. A tal fine, molte repliche sono dotate di un’unità di controllo elettronico, chiamata MOSFET oppure ETU (che però sono due cose diverse), che regola il flusso di corrente e protegge il motore da picchi di tensione e cortocircuiti.
Raramente, vengono impiegati anche motori per softair di tipo brushless
I motori brushless, o motori senza spazzole, rappresentano un’evoluzione significativa rispetto ai tradizionali motori a spazzole utilizzati nelle repliche di softair. Questi motori eliminano la necessità di spazzole di carbone e collettori, elementi soggetti a usura, utilizzando invece un sistema di controllo elettronico avanzato per la commutazione della corrente. Nei motori brushless per softair, i magneti permanenti sono montati sul rotore, mentre le bobine di rame sono disposte sullo statore. Quando la corrente passa attraverso le bobine, viene generato un campo magnetico rotante che fa ruotare il rotore. Il controllo elettronico, spesso realizzato tramite un controller dedicato, regola con precisione il flusso di corrente nelle bobine, garantendo un funzionamento efficiente e silenzioso. I principali vantaggi dei motori brushless includono una maggiore efficienza energetica, una durata di vita superiore e una manutenzione ridotta, poiché non vi sono parti mobili soggette a usura. Inoltre, grazie alla loro costruzione e al controllo elettronico, i motori brushless possono offrire prestazioni più elevate e una risposta più rapida, rendendoli ideali per le repliche di softair ad alte prestazioni.
Principali caratteristiche di un motore elettrico da softair:
- tensione alimentazione
- tipo albero (albero lungo o albero corto)
- presenza pignone
- velocità rotazione (ad esempio 25.000 giri/min. 30.000 giri/min. ecc.)
- specifica hi-speed (alta velocità o meno)
- specifica hi-torque (ad alta forza o meno)
- eventuale motore brush-less
- marca motore
Si tratta di motori che sono installati all’interno di repliche da softair alimentati a batteria come pistole, fucili o mitragliatori, tutte softgun che di solito sono in grado di sparare anche in modalità automatica (a raffica) i classici pallini sferici da 6 mm impiegati nel gioco del softair e realizzati in ceramica o plastica.
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