Come funziona la crittografia a 128 bit

Quando si parla di sicurezza online, una delle espressioni più comuni che si sente è “crittografia a 128 bit”. La troviamo nei software di messaggistica, nei servizi bancari, nei siti web sicuri (quelli che iniziano con “https”) e in molte altre applicazioni digitali. Ma cosa significa esattamente “a 128 bit”? E perché è così importante per la protezione dei dati?

Per capire la crittografia a 128 bit, dobbiamo prima comprendere cosa sia la crittografia in generale. Si tratta di un metodo che permette di trasformare un’informazione leggibile (come un messaggio, una password o un numero di carta di credito) in un formato illeggibile, chiamato testo cifrato. Solo chi possiede la “chiave giusta” può decifrare il messaggio e riportarlo alla sua forma originale. Questo processo protegge i dati durante la trasmissione o l’archiviazione, rendendoli inutili a chiunque li intercetti senza autorizzazione.

 

 

Il termine “128 bit” si riferisce alla lunghezza della chiave usata nel processo di crittografia. In informatica, un bit è l’unità più piccola di informazione, e può avere solo due valori: 0 oppure 1. Una chiave di 128 bit è quindi una sequenza di 128 cifre binarie, ognuna delle quali può essere 0 o 1. Il numero totale di combinazioni possibili con 128 bit è enorme: precisamente 2 elevato alla 128, cioè circa 3,4 x 10^38. Questo numero è talmente grande da rendere praticamente impossibile provare tutte le combinazioni anche con i computer più potenti.

In pratica, la crittografia a 128 bit offre un livello di sicurezza molto elevato. Per forzare una chiave di questo tipo, un hacker dovrebbe tentare miliardi di miliardi di miliardi di combinazioni, un compito che richiederebbe centinaia di migliaia di anni anche con tecnologie avanzate. Ecco perché è considerata sicura per la maggior parte delle applicazioni, ed è ampiamente usata in settori dove la riservatezza dei dati è fondamentale, come la finanza, la sanità, la comunicazione e la difesa.

La crittografia a 128 bit può essere simmetrica o asimmetrica, ma quando si parla di “128 bit” ci si riferisce quasi sempre alla crittografia simmetrica, come l’algoritmo AES (Advanced Encryption Standard). In questo caso, la stessa chiave viene usata sia per cifrare che per decifrare il messaggio. Questo metodo è molto veloce ed efficiente, ed è ideale per proteggere grandi quantità di dati in tempo reale, come le connessioni tra un sito e il tuo browser.

Quando accedi a un sito sicuro, ad esempio quello della tua banca, il tuo browser e il server stabiliscono una connessione protetta. Durante questa fase iniziale, viene concordata una chiave segreta che servirà a cifrare tutti i dati trasmessi nella sessione. Se il sito utilizza crittografia a 128 bit, significa che questa chiave sarà lunga 128 bit, garantendo un’elevata protezione contro eventuali intercettazioni.

Uno dei vantaggi della crittografia a 128 bit è che bilancia bene sicurezza e velocità. Esistono chiavi più lunghe, come quelle a 192 o 256 bit, che offrono una protezione ancora più forte, ma richiedono maggiore potenza di calcolo. Per la maggior parte delle applicazioni quotidiane, i 128 bit rappresentano un compromesso eccellente: sono abbastanza forti da proteggere i dati anche da attacchi sofisticati, e abbastanza leggeri da non rallentare troppo i dispositivi o le connessioni.

Va detto che la forza reale della crittografia non dipende solo dalla lunghezza della chiave, ma anche da altri fattori: la qualità dell’algoritmo usato, la gestione delle chiavi, la sicurezza del dispositivo in cui avviene la cifratura, e le buone pratiche informatiche. Una chiave sicura può essere compromessa, ad esempio, se viene salvata in un file non protetto o se viene inviata via email senza precauzioni.

Nel contesto della privacy digitale, sapere che un servizio utilizza crittografia a 128 bit ci rassicura sul fatto che i nostri dati non saranno facilmente intercettabili. E’ sempre importante fare attenzione anche a come noi stessi gestiamo le informazioni. La crittografia protegge la trasmissione e l’archiviazione, ma se condividiamo password o dati sensibili in modo superficiale, nessuna chiave di sicurezza potrà salvarci.

La crittografia a 128 bit è una delle tecnologie fondamentali su cui si basa la sicurezza digitale moderna. Trasforma i dati in una forma inaccessibile a chi non possiede la chiave corretta, utilizzando una combinazione di bit così vasta da renderne la decifrazione pressoché impossibile.

È veloce, efficiente e adatta a moltissimi usi, ed è uno dei motivi per cui possiamo navigare, comunicare e fare acquisti online con un buon livello di fiducia e tranquillità. Conoscere come funziona ci aiuta a capire meglio i meccanismi invisibili che proteggono la nostra vita digitale ogni giorno.

 

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