La concia è un processo antico e complesso che trasforma le pelli grezze degli animali in cuoio o pelle lavorata, un materiale resistente, durevole e flessibile, utilizzato in molti settori, dalla moda all’arredamento. Questo processo è necessario per evitare che le pelli si decompongano, poiché, al naturale, esse sono soggette alla putrefazione e non durano nel tempo. La concia, quindi, permette di preservare e rendere le pelli utilizzabili, mantenendo le loro qualità e migliorandone la resistenza all’usura, al tempo e agli agenti atmosferici. Il termine “concia” deriva dal latino “conciare”, che significa trattare o preparare. In passato, il processo avveniva esclusivamente con sostanze naturali come tannini vegetali estratti da piante o corteccia d’albero. Oggi, la concia può avvenire anche attraverso l’uso di sostanze chimiche, permettendo una maggiore varietà nei risultati e nei tempi di lavorazione.
Come funziona la concia
Il procedimento di concia è composto da diverse fasi, ciascuna fondamentale per ottenere un prodotto finale di qualità. Inizialmente, la pelle grezza viene sottoposta a una serie di trattamenti preparatori, che includono la pulizia, la rimozione del pelo e del grasso, e l’idratazione per renderla più morbida e flessibile. Dopo questa fase, si passa al trattamento vero e proprio con sostanze concianti, che possono essere di origine vegetale, minerale o sintetica.
Fase preparatoria della concia: pulizia e conservazione
La prima fase del processo di concia è la preparazione della pelle grezza. Subito dopo la macellazione dell’animale, la pelle viene separata dal corpo e conservata per evitare la decomposizione. Questo può avvenire attraverso la salatura o l’essiccazione. La pelle viene poi immersa in acqua per rimuovere la sporcizia, il sale e altre impurità. A seguire, viene effettuata una fase di depilazione, dove si eliminano i peli residui, e il grasso viene tolto per evitare che influenzi negativamente i successivi trattamenti.
La concia vera e propria: sostanze concianti
Una volta che la pelle è stata preparata, si procede con il trattamento conciario, durante il quale la pelle viene immersa in bagni contenenti sostanze concianti. Queste sostanze hanno il compito di legarsi alle fibre del collagene. presenti nella pelle, rendendola resistente all’acqua, agli agenti chimici e agli attacchi biologici come muffe e batteri. A seconda del tipo di concia, la pelle assumerà caratteristiche diverse in termini di colore, consistenza, e resistenza. Esistono vari tipi di concia, ma i principali sono la concia al vegetale, la concia al cromo e la concia sintetica.
Concia al vegetale
La concia al vegetale è il metodo più antico e naturale per trattare la pelle. Utilizza tannini estratti da piante, come la quercia o il castagno, per trattare le pelli. Questo metodo è noto per conferire al cuoio una colorazione calda e naturale, che varia dal marrone chiaro al marrone scuro, a seconda dei tannini utilizzati e del tempo di esposizione. Il cuoio conciato al vegetale è molto apprezzato per la sua naturalezza, la sua resistenza e il suo invecchiamento elegante: nel tempo, infatti, sviluppa una patina che ne esalta la bellezza. Il processo di concia al vegetale è lungo, spesso dura settimane o mesi, ma il risultato è un prodotto ecologico e di alta qualità. Questo tipo di pelle viene utilizzato soprattutto nella produzione di articoli di lusso, come borse (a tracolla, a mano a spalle e molte altre), scarpe e accessori di alta moda.
Concia al cromo
La concia al cromo è il metodo più diffuso e moderno, e viene utilizzata per produrre la maggior parte delle pelli in commercio. Introdotta alla fine del XIX secolo, questa tecnica utilizza sali di cromo, un elemento chimico che permette di accelerare enormemente i tempi di lavorazione. A differenza della concia al vegetale, la concia al cromo richiede solo poche ore o giorni per completare il processo. La pelle conciata al cromo è molto flessibile, morbida e resistente all’acqua, qualità che la rendono ideale per la produzione di abbigliamento, calzature e articoli sportivi. Tuttavia, questa tecnica ha anche dei lati negativi, in particolare l’impatto ambientale legato all’uso di sostanze chimiche, alcune delle quali possono essere inquinanti se non correttamente gestite.
Concia sintetica
La concia sintetica è un metodo relativamente recente, che utilizza sostanze chimiche sintetiche come i polimeri o le aldeidi per trattare le pelli. Questo tipo di concia permette di ottenere risultati personalizzabili, potendo controllare in maniera precisa le caratteristiche della pelle. La pelle conciata con metodi sintetici può essere creata per assomigliare al cuoio vegetale o al cromo, a seconda delle esigenze. Anche se meno impattante dal punto di vista ambientale rispetto alla concia al cromo, la concia sintetica è ancora in fase di evoluzione e viene utilizzata principalmente in specifici settori industriali.
Fasi finali della conia: rifinizione e colorazione
Dopo la concia, la pelle subisce ulteriori trattamenti per migliorarne l’aspetto e le proprietà. Una delle fasi più importanti è la rifinizione, durante la quale la pelle viene levigata, stirata e trattata con oli o cere per renderla più morbida al tatto e impermeabile. In questa fase possono essere aggiunti anche coloranti per conferire alla pelle la tonalità desiderata, che va dalle classiche sfumature naturali del cuoio fino ai colori più vivaci e brillanti, spesso utilizzati nella moda.